Maggie Smith

Scopri la biografia di Maggie Smith, grande attrice britannica, famosa per ruoli iconici in teatro, cinema e TV

Qualche giorno fa abbiamo detto addio a Maggie Smith, un’attrice straordinaria che molti colleghi ricordano per la sua gentilezza. E forse anche a noi sembra di averla conosciuta, benché attraverso lo schermo, mentre guardavamo “Harry Potter” o quando sorridevamo delle sue battute argute in “Downton Abbey”.

Commemoriamola, ripercorrendo la sua carriera.

L’esordio a teatro

Margaret Natalie Smith è nata a Ilford il 28 dicembre 1934. All’età di cinque anni, la sua famiglia si trasferisce a Oxford, dove lei frequenta dapprima in una scuola femminile, per poi entrare alla Oxford Playhouse School. Qui, studia recitazione e si distingue fin da subito per le sue capacità attoriali. Il suo debutto sul palcoscenico avviene nel 1952, interpretando Viola nella commedia di ShakespeareLa Dodicesima Notte”. Quattro anni dopo debutta anche a Broadway, recitando vari ruoli in “New Faces of ‘56”: si tratta di un musical di cui sono state prodotte sette versioni, in cui le canzoni si alternano a scene comiche in prosa.

Nel corso della sua vita, Maggie continuerà ad esibirsi anche a teatro, cimentandosi soprattutto in opere di Shakespeare. Negli anni Ottanta, interpreterà persino la scrittrice Virginia Woolf nella pièce biografica scritta da Edna O’Brien.

Vincendo tre Tony Awards e viene candidata ai prestigiosi Olivier Awards.

Il debutto al cinema e il rapporto con Laurence Olivier

Maggie ottiene una parte minore, per cui tra l’altro non riceve crediti, nel film drammatico “A Child in the House”, del 1956. Due anni dopo, recita nel giallo “Nowhere to go” (in italiano “Senza domani”), che le vale il British Academy Film Award come miglior attrice debuttante. È il primo di una lunga lista di premi e candidature che riceverà nel corso della sua carriera.

Nel ’65, recita il ruolo di Desdemona al fianco di Laurence Olivier nel film “Otello”; entrambi avevano già recitato insieme, nei medesimi ruoli, a teatro. Ottiene la prima candidatura per un Oscar e la seconda per un Golden Globe.

Tra Maggie e Olivier, dietro le scene, si instaura una forte rivalità professionale, fatta di commenti al vetriolo sulle rispettive performance e sul trucco di scena. Malgrado i diverbi, i due attori restano in contatto nel corso dei decenni, tanto che Maggie si reca a casa di Olivier per aiutarlo con le faccende domestiche, come ricorda Joan Plowright (terza moglie dell’attore).

I premi Oscar e gli anni Settanta

Maggie Smith è un’attrice sempre più richiesta dai registi; recita al fianco di grandi nomi del cinema, come Susan Hayward, Rex Harrison, Bette Davis, Richard Burton, Elizabeth Taylor e Angela Lansbury.

I riconoscimenti ufficiali si moltiplicano, fino alla vittoria di due premi Oscar: il primo nel 1970 per il film “La strana voglia di Jean”, in cui lei è protagonista. Interpreta l’insegnante di una scuola femminile di Edimburgo: una donna moderna e controcorrente solo all’apparenza, poiché simpatizza per i regimi totalitari italiano e spagnolo e cerca di manipolare le sue studentesse per convertirle alle sue idee politiche (il film è ambientato negli anni ’30, quando in Spagna si stava combattendo la guerra civile e in Italia il Duce era già al potere).

Il secondo Oscar arriva nel 1979: è infatti la miglior attrice non protagonista per la pellicola “California Suite”, una commedia che segue le vicissitudini di cinque coppie alla vigilia della cerimonia degli Oscar.

Il successo alla fine del millennio

Tra cinema e teatro, la sua carriera è ormai solida. Apprezzata sia sul palco che sulla cinepresa, i ruoli che interpreta ottengono il consenso di critica e pubblico.

Negli anni Ottanta, recita di nuovo al fianco di Laurence Olivier in “Scontro tra titani”, film mitologico in cui lei è la dea Teti. Dopo “Assassinio sul Nilo”, torna in un film tratto da un romanzo di Agatha Christie: “Delitto sotto il sole”. È poi la volta di “Camera con vista”, in cui la protagonista è una giovane Helena Bonham Carter.

Lavora per il regista Steven Spielberg nel film “Hook – Capitan Uncino”, in cui si seguono le avventure di Peter Pan (Robin Williams) quando è ormai cresciuto; Maggie interpreta Wendy.

È presente in entrambi i film di “Sister Act”, al fianco di Whoopy Goldberg, nei panni della Madre Superiora.

Nel ’99, recita per Franco Zeffirelli nel film “Un tè con Mussolini”, con Judi Dench, Joan Plowright e Cher. La storia segue le vicende di un gruppo di donne britanniche che vivono in Italia; Maggie è Hester Random, vedova che simpatizza per Mussolini e che, insieme alle altre, viene rinchiusa nella caserma di San Gimignano quando scoppia la guerra, proprio a causa della loro nazionalità.

“Harry Potter” e la malattia

Nel 2001, ottiene il ruolo di Minerva McGranitt, insegnante di trasfigurazione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts nata dalla penna di J. K. Rowling. Scrivendo i romanzi, l’autrice aveva già in mente il suo volto per il ruolo della professoressa, ed è per questo che Maggie Smith è stata la sua prima scelta. È presente in tutti i film della saga, distinguendosi per la sua bontà e le sue battute iconiche — «Perché ogni volta che succede qualcosa ci siete sempre di mezzo voi tre?» (Harry Potter e il Principe Mezzosangue, 2009) o quando disse ai suoi alunni «balbettante bambocciona banda di babbuini» — per menzionarne due delle innumerevoli scene che sono rimaste nel cuore dei fan del mondo magico proprio grazie a Maggie Smith.

Durante le riprese del terzultimo film, le diagnosticano un tumore. Nonostante ciò, Maggie è irremovibile e desidera portare a termine la saga. In seguito alle cure, guarisce nel 2009.

Nei primi anni Duemila, recita anche in altre pellicole: “Becoming Jane”, sull’autrice Jane Austen, e “Tata Matilda e il grande botto”.

Downton Abbey

A partire dal 2011, recita nell’acclamata serie “Downton Abbey”, nel ruolo di Violet, Contessa Madre di Grantham, che riprende anche nel film sequel del 2019. Si tratta anche in questo caso di un personaggio iconico, proprio come la sua attrice: leale ma conformista, che tende a scontrarsi con chiunque cerchi di tenerle testa. Una lingua pronta a risposte brillanti, permeate di umorismo e sarcasmo, è ciò che contraddistingue Violet, ma anche Maggie: Daniel Radcliffe, infatti, la ricorda proprio per la sua capacità, con le parole, di incantare e intimidire quando necessario.

La vita privata e il titolo di Dame

Maggie Smith è sempre stata una donna molto riservata. Sposata con l’attore Robert Stephens, con cui ha avuto due figli, riceve il titolo di Dame dalla Regina Elisabetta nel 1990.

Maggie ci ha lasciati il 27 settembre, all’età di 89 anni. La porteremo nel cuore, ricordando la sua carriera straordinaria che l’ha vista cimentarsi in maniera tanto memorabile, sia a teatro che al cinema, in ruoli comici e drammatici capaci di restare nella storia.

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