L’amore impossibile di Apollo e Dafne: il mito della fuga e della trasformazione
Il mito di Apollo e Dafne continua a essere una delle storie più affascinanti della mitologia greca, un simbolo eterno del desiderio inappagato e della lotta tra amore e autonomia. La sua influenza nell’arte e nella letteratura dimostra la potenza della narrazione mitologica e la sua capacità di parlare a tutte le epoche. Il mito di Apollo e Dafne è una delle storie più celebri delle Metamorfosi di Ovidio.
Origine del Conflitto: la Vendetta di Eros
La storia ha origine con un litigio tra Apollo ed Eros (Cupido), il dio dell’amore. Dopo la vittoria di Apollo sul serpente Pitone, il dio, pieno d’orgoglio, si vantò della sua abilità con l’arco e derise Eros, dicendo che le sue frecce erano insignificanti rispetto alle sue, capaci di abbattere nemici temibili. Ferito nell’orgoglio, Eros decise di vendicarsi dimostrando il potere delle sue frecce sull’amore.
Scoccò quindi due frecce: la prima, d’oro e appuntita, colpì Apollo, facendolo innamorare follemente di Dafne. La seconda, di piombo e smussata, colpì Dafne, provocandole un disgusto assoluto per l’amore.
L’inseguimento e la trasformazione
Dafne, ninfa e figlia del dio del fiume Peneo, amava la natura e la vita selvaggia. Seguace della dea Artemide, aveva scelto di rimanere casta e di rifiutare ogni pretendente. Quando Apollo, travolto dalla passione, iniziò a corteggiarla, lei lo respinse ripetutamente.
Ma il dio non si arrese: in preda alla passione, si mise a inseguirla attraverso boschi e fiumi. Dafne, terrorizzata, correva disperatamente, mentre Apollo le gridava parole d’amore, promettendole onori e protezione. Tuttavia, più lui si avvicinava, più lei fuggiva, spinta dal disgusto e dal desiderio di restare libera.
Quando ormai il dio stava per raggiungerla, Dafne invocò suo padre Peneo affinché la salvasse. Il dio ascoltò la supplica della figlia e decise di esaudirla trasformandola in un albero di alloro. Mentre Apollo cercava di abbracciarla, il suo corpo divenne corteccia, i capelli si tramutarono in foglie, le braccia in rami, i piedi si radicarono nella terra.
Apollo, sconvolto, non smise di amarla: abbracciò il tronco dell’albero e dichiarò che l’alloro sarebbe stato da quel momento la sua pianta sacra. Promise che avrebbe onorato Dafne rendendo l’alloro simbolo di gloria e vittoria: da quel giorno, corone d’alloro sarebbero state poste sul capo di poeti, condottieri e vincitori.

Apollo e Dafne nell’Arte e nella Letteratura
Il mito di Apollo e Dafne ha ispirato numerosi artisti e scrittori nel corso dei secoli, soprattutto per il suo tema drammatico e la forte carica simbolica.
Nell’Arte
- “Apollo e Dafne” di Gian Lorenzo Bernini (1622-1625)
Una delle rappresentazioni più celebri è la scultura barocca di Bernini, conservata nella Galleria Borghese di Roma. L’opera cattura il momento esatto della trasformazione di Dafne in albero: la ninfa appare ancora umana nella parte superiore del corpo, ma le sue mani si stanno già trasformando in rami e i suoi piedi stanno mettendo radici. Il dinamismo della scultura, il movimento dei corpi e l’espressione di stupore e disperazione nei volti dei protagonisti rendono questa opera un capolavoro assoluto del Barocco. - Dipinti rinascimentali e barocchi
Numerosi pittori hanno affrontato il tema, tra cui:- Piero del Pollaiolo, che ha dipinto Apollo e Dafne con toni raffinati e dettagliati.
- Antonio del Pollaiolo, che ha rappresentato la scena con un forte senso di drammaticità.
- Claude Lorrain, che ha immortalato il paesaggio idilliaco con Apollo e Dafne nel suo stile caratteristico.
- Incisioni e disegni
Molti artisti, tra cui Gustave Doré e John Flaxman, hanno creato incisioni suggestive che illustrano il mito con linee eleganti e dettagli espressivi.
Nella Letteratura
- Ovidio, Metamorfosi (Libro I, 452-567)
La versione più famosa della storia si trova nelle Metamorfosi di Ovidio, che racconta il mito con grande poesia e pathos. Ovidio descrive con vivide immagini la fuga disperata di Dafne, l’ardore di Apollo e la trasformazione finale, sottolineando il contrasto tra desiderio e rifiuto. - Petrarca e l’uso simbolico dell’alloro
Francesco Petrarca riprese il simbolismo dell’alloro associandolo alla sua amata Laura, che diventa una figura paragonabile a Dafne. Nel Canzoniere, Laura è irraggiungibile, proprio come Dafne per Apollo, e l’alloro diventa il simbolo della poesia e dell’amore platonico. - D’Annunzio e la mitologia classica
Gabriele D’Annunzio, appassionato della classicità, ha ripreso il mito di Apollo e Dafne in diverse sue opere, esaltandone la dimensione sensuale e tragica.